Il mondo del commercio in difficoltà: crollano le vendite del non food e prospettive di calo anche per l’alimentare. Pensare da subito a misure per rilanciare i consumi

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Milano, 7 maggio 2020 – I dati Istat sul commercio al dettaglio relativi al mese di marzo 2020 registrano un -18,4% rispetto a marzo 2019 nelle vendite a valore. L’alimentare cresce del +3,5% mentre il non alimentare diminuisce del – 36,0%.

“I dati di marzo sono la prima evidenza dell’impatto dell’emergenza Covid-19 sulle vendite al dettaglio – commenta Claudio Gradara, Presidente di Federdistribuzione – Il crollo del settore non alimentare è solo l’inizio di un fenomeno destinato a continuare anche nei mesi successivi e che avrà una ripresa lenta e progressiva, con i consumatori preoccupati nel tornare nei punti vendita. Le imprese si stanno ritrovando con incassi azzerati ma costi fissi attivi (tasse nazionali e locali, contributi, assicurazioni, gestione del personale, canoni di locazione) e conseguente crisi di liquidità”.

“I dati sul food 
– continua Gradara – rispecchiano invece il momento iniziale della pandemia, quando si sono verificate corse all’accaparramento. Ora però il quadro è mutato e le vendite sono tornate alla normalità. Considerando poi la riapertura dei mercati all’aperto e di bar e ristoranti, tutti acquisti al momento riversati nei punti vendita, le prospettive sono preoccupanti e già gli ultimi dati disponibili indicano una flessione delle vendite”.
“Infine, gettando lo sguardo ai prossimi mesi, la riduzione del potere d’acquisto dei cittadini per gli effetti del Covid-19 sull’occupazione non potrà che portare un ulteriore drastico calo dei consumi, che colpirà sia il mondo non alimentare che quello alimentare. Per il commercio si prefigura quindi un 2020 di forte contrazione dei fatturati e della redditività”.


“Sono quindi necessarie misure immediate e di semplice realizzazione per sostenere le imprese e le famiglie in questa contingenza ma soprattutto occorre cominciare subito a pensare a provvedimenti adeguati e incisivi per favorire la ripresa e che siano di stimolo per ridare slancio ai consumi e agli investimenti” 
conclude il Presidente di Federdistribuzione.

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