L’economia circolare e il ruolo della Distribuzione Moderna
L’editoriale di Federdistribuzione pubblicato nella rubrica POINTs di Non solo ambiente.
Quando si parla di economia circolare si fa riferimento a un concetto promosso dal Parlamento europeo: si tratta di un modello di produzione e di consumo che mira a preservare il valore delle risorse nel tempo, in sistemi ciclici, basati su un design consapevole, con l’obiettivo di rigenerare il capitale naturale e i servizi ecosistemici che questo garantisce, contribuendo a contrastare gli effetti climatici.
Condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo sono le parole chiave che permettono l’estensione del ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre i rifiuti al minimo, generando così ulteriore valore: in sostanza, il materiale non diventa mai rifiuto ma ottiene nuova vita.
In opposizione al modello economico tradizionale precedente, definito come lineare, dove dal materiale si perveniva al rifiuto senza una sua ricollocazione, l’economia circolare permette di proteggere l’ambiente e di risparmiare sui costi di produzione e di gestione, producendo utili, e richiamando sulla necessità di un nuovo concetto del rapporto tra economia e ambiente. È importante sottolineare quanto l’Italia si trovi in posizione di vantaggio nel quadro europeo: nel settembre 2021 il Mite, Ministero della Transizione Ecologica, ha pubblicato le linee guida della “Strategia nazionale per l’economia circolare” che ha il dichiarato obiettivo di definire «i nuovi strumenti amministrativi e fiscali per potenziare il mercato delle materie prime seconde, la responsabilità estesa del produttore e del consumatore, la diffusione di pratiche di condivisione e di “prodotto come servizio”, supportare il raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica, definire una roadmap di azioni e di target misurabili da qui al 2040».
In tale ambito, Federdistribuzione si è impegnata nella sottoscrizione di protocolli e accordi, con realtà associative e industriali, volti ad accelerare la transizione ambientale, economica e sociale del Paese. Coerentemente al tema dell’economia circolare, è stato siglato un accordo triennale con Comieco e ACE (The Alliance for Beverage Cartons and the Environment) con l’obiettivo di estendere la raccolta differenziata degli imballaggi poliaccoppiati per liquidi all’interno dei punti vendita, grazie all’installazione, presso spazi adibiti, di eco-compattatori automatizzati, dove i consumatori hanno la possibilità di riportare i propri contenitori per liquidi post-consumo, dando così vita a processi di economia circolare.
Sempre legato al tema di utilizzo di materiali riciclabili e compostabili come le bioplastiche, è stato sottoscritto un protocollo di intesa con Assobioplastiche: l’obiettivoè coinvolgere attivamente il cittadino guidandolo nel processo di transizione verso modelli di sostenibilità e nella corretta gestione del riciclo, dal momento che è sempre di più in aumento la consapevolezza del consumatore verso le aziende che optano scelte ecosostenibili. Federdistribuzione ha inoltre promosso un accordo con il Consorzio Nazionale Imballaggi Plastica, Conip, per il sostegno del progetto “Usa e Recupera”, atto all’utilizzo di materiali in plastica riciclata per produrre pallet e casse dei reparti di ortofrutta nei nostri punti vendita, dando così vita a nuovi imballaggi e contribuendo al progetto per la transizione ecologica del nostro Paese.
Un altro importante capitolo del percorso intrapreso dalla Federazione verso la promozione di un’economia sempre più circolare è l’istituzione di Ecoremat ed Ecotessili, due consorzi nazionali per raccogliere e gestire i rifiuti tessili e materassi o imbottiti dismessi, nati nell’ambito del sistema Ecolight seguendo lo schema EPR – Extended Producer Responsibility. Si tratta di due iniziative concrete che permetteranno di compiere un decisivo passo in avanti nell’avvio di nuovi processi di recupero di importanti materie.
Le aziende della Distribuzione Moderna, entrando quotidianamente in contatto con milioni di italiani, giocano quindi un ruolo strategico a supporto della transizione ecologica dell’Italia e continueranno a dare un contributo importante alla costruzione di un futuro sempre più sostenibile.