Meno Sprechi, più solidarietà. Nuova tappa in Toscana del roadshow del Progetto LIFE

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Life-FOOD.WASTE.STANDUP: il primo progetto di filiera contro lo spreco alimentare in favore delle donazioni

Firenze, 22 giugno 2018 – In Toscana, secondo elaborazioni di Federdistribuzione, si può stimare che lo spreco alimentare sia pari a circa 388 mila tonnellate, per il 45% attribuite alle famiglie e la restante parte agli operatori economici, con l’agricoltura responsabile per il 34%, il 14% a carico della distribuzione, il 5% da attribuire alla ristorazione e il 2% all’industria.   

Arginare il fenomeno dello spreco alimentare è una necessità sociale, ambientale ed economica. Ed è per questo che oggi è stato illustrato presso la Sede della Regione Toscana “LIFE-Food.Waste.StandUp”, il primo progetto di filiera finalizzato alla lotta allo spreco e all’aumento delle donazioni alimentari a enti caritativi e persone bisognose.

L’evento si è tenuto alla presenza degli assessori Federica Fratoni – Assessore ambiente e difesa del suolo;  Stefano Ciuoffo – Assessore alle Attività Produttive, al Credito, al Turismo e al Commercio; Stefania Saccardi – Assessore al Diritto alla Salute, al Welfare e all’Integrazione socio sanitaria. Il progetto, coordinato da Federalimentare in partenariato con Federdistribuzione, Fondazione Banco Alimentare Onlus e Unione Nazionale Consumatori, è co-finanziato dalla Commissione Europea nel quadro del programma per l’ambiente e l’azione per il clima (LIFE 2014-2020) e consiste in una campagna di comunicazione e sensibilizzazione, rivolta a tutta la filiera: partendo dall’industria, passando per la distribuzione e arrivando ai consumatori.

Tra le imprese distributive, presenti il Gruppo Pam e Abbondanza (Gruppo Selex) che hanno evidenziato le iniziative intraprese dalle loro aziende per ridurre lo spreco e aumentare le donazioni (i materiali presentati sono disponibili al sito www.federdistribuzione.it).

Su iniziativa di Federdistribuzione, è stato sottoscritto un protocollo d’intesa con la Regione e con l’Anci, siglato dai partner di LIFE-Food.Waste.Stand.Up, finalizzato a sviluppare una serie di attività volte ad aumentare e rendere più agevoli, per le aziende che operano sul territorio, le donazioni di prodotti alimentari in favore delle persone indigenti. Il protocollo prevede attività di coinvolgimento delle Amministrazioni locali da parte della Regione e dell’Anci e di coinvolgimento dei propri associati da parte dei partner del progetto, attivando le relazioni necessarie per produrre risultati positivi.“La crisi economica ha impoverito molte famiglie, mettendole in difficoltà anche per l’acquisto di cibo – è il commento dell’assessore Stefania Saccardi – Per combattere questo fenomeno, Regione Toscana ha già attuato dal 2015 un programma di interventi assieme alla Caritas e all’Associazione Banco Alimentare della Toscana, e un nuovo piano di interventi di contrasto alla povertà alimentare è in corso di definizione per il 2018-2020. Inoltre, sempre con Caritas e Banco alimentare, e i soggetti della grande distribuzione, abbiamo realizzato il progetto “Spesa per tutti”. Questo protocollo ci consente di proseguire su questa strada virtuosa già intrapresa, combattendo lo spreco alimentare e destinando le eccedenze a chi ne ha bisogno”.

“Tutti i soggetti coinvolti in questa iniziativa, che peraltro prosegue e rafforza quelle già in atto da vari anni – chiarisce l’assessore Stefano Ciuoffo – sono chiamati ad agire, nell’ambito delle rispettive competenze, per creare un circolo virtuoso che consente di soddisfare anzitutto un bisogno primario di tante famiglie in difficoltà. E successivamente di incidere in modo positivo sugli sprechi alimentari, sul riciclo dei materiali e su un complessivo, e potenzialmente importante, beneficio sociale collettivo. Fare squadra e agire in modo coordinato in ogni fase della catena permetterà di ottimizzare gli sforzi”.

“Quello delle perdite e degli sprechi alimentari – ha detto Federica Fratoni – è un problema che interessa l’ intera filiera, dalla produzione al consumo, e che genera impatti ambientali ed economici negativi, sollevando anche questioni di carattere sociale. Non solo, lo spreco alimentare ha serie ripercussioni anche sui cambiamenti climatici, basti pensare alla dispersione delle risorse idriche ed energetiche. Si tratta di una sfida di responsabilità che ci coinvolge tutti, soggetti pubblici, privati e singoli cittadini, e che inizia dalle buone pratiche quotidiane. Progetti come il LiFe.Food-Waste-StandUp sono importanti per promuovere la conoscenza e la sensibilizzare verso la lotta allo spreco e il contrasto alla povertà sociale, anche attraverso interventi di recupero e redistribuzione delle eccedenze alimentari”.

“Oggi, insieme alla Regione, all’Anci e agli altri partner del progetto LIFE – afferma Claudio Gradara, Presidente di Federdistribuzione – abbiamo voluto proporre un momento di riflessione comune, coinvolgendo i Comuni, le Aziende della Produzione e della Distribuzione, Enti Caritativi e Università, per condividere best practices ed esperienze, al fine di avviare iniziative che possano condurre ad un effettivo incremento delle donazioni. La filiera economica ha abbracciato un principio etico con grande impegno e responsabilità e, attraverso la collaborazione con gli enti locali, possiamo effettivamente raggiungere risultati importanti in termini di riduzione dello spreco alimentare.  Un ruolo fondamentale da questo punto di vista è infatti svolto dai Comuni: se aumentano le donazioni diminuiscono i rifiuti e i relativi costi che la comunità deve sostenere per il loro smaltimento. Sarebbe auspicabile che almeno una parte di questo risparmio venisse convertito in premialità per chi dona, ad esempio diminuendo la TARI per i soggetti che attivano questo percorso virtuoso. Si riuscirebbe in questo modo a dare piena applicazione alla Legge Gadda e si innescherebbe un forte impulso a donare di più”. 

In Italia, secondo i dati del Politecnico di Milano, ogni anno vengono prodotte circa 5,6 milioni di tonnellate di eccedenze alimentari; di queste solo l’8,6% è recuperato attraverso donazioni alle persone bisognose mentre il resto diventa spreco: 12,6 miliardi di euro. Tra il 2012 e il 2015 l’Italia ha intrapreso un percorso virtuoso, complessivamente lo spreco è diminuito del -7,9% e le donazioni sono aumentate del +6,4%, ma molto può essere ancora fatto.

“I numeri dello spreco in Italia sono impressionanti – Continua Gradara – Ogni anno buttiamo via l’equivalente del 15,4% dei consumi alimentari degli Italiani, una quantità di cibo che sarebbe sufficiente a nutrire tutte le famiglie ancora in condizione di povertà nel nostro Paese. Al tempo stesso le donazioni a enti caritativi rappresentano meno del 9% delle eccedenze alimentari che l’intera filiera produce. Da anni le imprese distributive sono impegnate nel ridurre le eccedenze e nell’implementare programmi per un loro recupero, ma è evidente che si può fare di più. Per questo siamo orgogliosi di partecipare a un progetto come quello presentato oggi, che si pone l’obiettivo di creare una grande campagna di sensibilizzazione e comunicazione per attivare comportamenti virtuosi da parte delle istituzioni locali, dei soggetti economici privati e dei consumatori, che portino a ridurre gli sprechi e ad aumentare le donazioni”.

“La legge “antisprechi” – Ha dichiarato l’On. Maria Chiara Gadda – rende possibile recuperare le eccedenze e dare nuovo valore al cibo. Con le novità introdotte in legge di bilancio 2018 sono certa che ci sarà un ulteriore slancio alle donazioni di alimenti, ma anche di altri prodotti come i farmaci, la cancelleria, i prodotti per la cura della persona e della casa. Ciò dimostra quanto ci fosse davvero bisogno di una norma nazionale. In questo contesto, il ruolo attivo di Regioni come la Toscana, contribuisce a rafforzarne l’impatto sul territorio. Sprecare non ha senso, mentre recuperare è un bene per tutti. Lo sanno bene Federdistribuzione, Banco Alimentare, Federalimentare e Unione Nazionale Consumatori, che grazie alla spinta positiva offerta dalla legge 166 del 2016, hanno creato un progetto come Life-Food.Waste.StandUp che unisce solidarietà e innovazione. Quando una legge cammina sulle scelte di chi sa guardare alle persone più fragili e ai loro bisogni, allora diventa patrimonio culturale della intera collettività”.

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