Prima giornata internazionale della consapevolezza sugli sprechi e le perdite alimentari

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I dati della FAO parlano chiaro: 1/3 della produzione mondiale di cibo finisce nella spazzatura.
In Italia il valore del cibo che sprechiamo arriva circa all’1% del PIL: 15 miliardi di euro, una cifra enorme soprattutto se pensiamo alle oltre 4 milioni e mezzo di persone che vivono al di sotto della soglia di povertà.

Ma dove si creano le maggiori eccedenze? Prima di tutto in casa (43%), seguono il settore primario (37%) e la distribuzione (13%). I responsabili quindi siamo tutti noi: dalle aziende della produzione e trasformazione alla distribuzione, fino ad arrivare alle famiglie, un anello importante dato che gran parte dello spreco avviene proprio tra le mura domestiche. Inutile dire che gli sprechi non sono solo una questione etica, ma hanno anche implicazioni ambientali ed economiche: generano infatti una grande quantità di rifiuti, con impatti sul territorio e un aggravio di costi per la collettività.

Le aziende associate a FD, da sempre consapevoli e attente al problema, hanno messo in campo diverse azioni sia per evitare gli sprechi con la gestione degli ordini e l’analisi degli acquisti, sia per ridistribuire le eccedenze.
Secondo i dati dell’ultimo BSS, infatti, il 100% delle aziende associate a Federdistribuzione ha attivato partnership con entri caritatevoli ed è impegnato in programmi per donare il cibo ai bisognosi. Complessivamente il settore della distribuzione raggiunge ogni anno circa 65 mila tonnellate di prodotti commestibili donati, che equivalgono a 220 mila pasti al giorno.

L’obiettivo di incrementare il numero dei punti vendita attivi è stato raggiunto con la partecipazione da parte della Federazione al progetto europeo LIFE-Food.Waste.StandUp, campagna di sensibilizzazione contro lo spreco alimentare che, per la prima volta, ha coinvolto l’intera filiera alimentare. Ad oggi il 58% delle aziende associate a Federdistribuzione attua programmi di donazione delle eccedenze alimentari in tutti i suoi punti vendita mentre un altro 25% delle imprese FD effettua donazioni in più della metà dei suoi punti vendita.

“Sprecare meno” è importante così come riconoscere i comportamenti virtuosi per incentivare chi già è attivo nelle pratiche ed educare a fare meglio chi ancora non opera. Per questo motivo Federdistribuzione ha collaborato alla stesura della Legge 166/16 contro gli sprechi alimentari che ha visto come prima firmataria l’On. Maria Chiara Gadda. L’importanza di avere un contesto normativo che incentivi e non sanzioni, che premi e non obblighi ha portato a risultati tangibili e incoraggianti.

Ridurre le eccedenze e aumentare è un obiettivo necessario. Con l’impegno di tutti possiamo renderlo possibile!

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