L’inclusione al centro, per la ripartenza del Paese
Nelle aziende della Distribuzione Moderna l’attenzione all’inclusione è molto alta. L’accessibilità fisica e digitale dei punti vendita, affinché addetti e clienti possano trovare accoglienza a prescindere dalla condizione psico-fisica, è uno degli elementi divenuto centrale negli ultimi anni. A questo si aggiungono tutte quelle iniziative dirette a promuovere l’occupabilità dei giovani con percorsi formativi e di carriera stabili e l’inserimento delle persone con disabilità. Senza dimenticare i progetti per valorizzare le diversità di genere, contrastare la violenza, sviluppare l’occupazione femminile e gestire il fenomeno dell’ageing.
Si tratta di azioni e policy aziendali che meritano di essere messe a fattor comune e valorizzate nell’ambito di piani progettuali settoriali che, in una ottica quinquennale, pongano uno sguardo sul futuro della grande distribuzione e sulla sua sostenibilità anche dal punto di vista sociale e del lavoro.
E’ anche questo il valore aggiunto del contributo che i grandi player del retail possono dare alla ripresa economica affinché sia equa, responsabile e, appunto, inclusiva.
Un percorso, tra l’altro, in perfetta sintonia con il Legislatore che ha deciso di dedicare un intero capitolo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza all’inclusione, prevendendo interventi a sostegno di giovani, donne e persone con disabilità, per migliorare qualità e quantità dell’occupazione anche nell’ottica della integrazione.
Un obiettivo che merita ampia convergenza da parte del retail, ma anche delle categorie produttive di tutto il Paese per recuperare margini crescita senza lasciare indietro nessuno.