Sei mesi di inflazione in negativo e fiducia dei consumatori in calo: scenario critico per gli acquisti delle famiglie e per la filiera

Comunicati stampa 2020

Milano, 30 ottobre 2020 – I recenti dati diffusi dall’Istat delineano un quadro preoccupante per l’economia nazionale. L’indice provvisorio dei prezzi al consumo di ottobre registra un nuovo mese di inflazione in negativo (-0,3%) e allunga il perdurare della deflazione a un intero semestre; la fiducia dei consumatori, dopo mesi di lieve crescita subisce un nuovo arretramento e la stima del PIL relativa al terzo trimestre, sebbene in significativo rimbalzo congiunturale del +16,1%, fa segnare una flessione su base tendenziale pari al -4,7%, riportando il volume del PIL alla prima metà del 2015.

«In un contesto generale deflattivo che prosegue ormai da un intero semestre assistiamo a un nuovo momento di difficoltà per interi comparti economici, accentuato dalle recenti misure restrittive varate per contenere la pandemia – osserva Carlo Alberto Buttarelli, direttore Ufficio Studi e Relazioni con la Filiera di Federdistribuzione -. Come rilevano i recenti dati Istat, l’andamento della fiducia dei consumatori, dopo la timida ripresa a cui abbiamo assistito negli scorsi mesi ha subito un nuovo arretramento: si registra un sentiment di preoccupazione crescente delle famiglie che comporterà inevitabilmente un’ulteriore frenata sui consumi. Il rimbalzo del PIL registrato nel terzo trimestre dell’anno non compensa la caduta dei primi sei mesi del 2020 e i suoi effetti saranno destinati a ridursi nell’ultima parte dell’anno che rischia di presentare ulteriori difficoltà, in base all’andamento pandemico».

«Uno scenario estremamente delicato – aggiunge Buttarelli –, che riporta al centro dell’attenzione il ruolo della Distribuzione Moderna impegnata da un lato nel sostenere le filiere più penalizzate del Made in Italy e, dall’altro nel rendere accessibili al consumatore le eccellenze del nostro territorio, anche attraverso un’intensa attività promozionale. Un ruolo che è stato evidente nel recente passato e che, con l’accentuarsi dell’emergenza pandemica, sarà fondamentale per supportare l’intero sistema agroalimentare».

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